Il metodo Biosistemico
Il metodo Biosistemico fa riferimento ad un approccio terapeutico a
mediazione corporea fondato nel 1986 dallo psichiatra americano
Jerome Liss, che ritrova le sue radici in diversi modelli (tra i quali il
modello neurofisiologico, embriologico, fenomenologico,
intersoggettivo, bioenergetico) ed è perciò un modello complesso
ed integrato che permette di affrontare le difficoltà del rapporto
mente-corpo e della relazione in tutta la sua complessità.
Nello specifico si basa sulla neurofisiologia delle emozioni per la
loro centralità in qualunque disagio clinico e psicopatologico.
Alla base delle nostre difficoltà emotive ci sono infatti processi
fisiologici inconsapevoli che generano il nostro malessere.
In base ai presupposti teorici di riferimento, il metodo biosistemico
ha sviluppato mappe di lettura delle problematiche emotive,
psicologiche, psicosomatiche e tecniche di intervento verbale e
corporeo, con il fine di ristabilire la connessione tra le tre
componenti di base: mente-corpo-relazioni.
Ogni individuo è visto come un sistema formato da sottosistemi in
relazione tra di loro, organizzati dal sistema più semplice a quello
più complesso (detto tecnicamente dalle molecole alle funzioni
corticali superiori), e proprio per questo motivo è fondamentale nel
lavoro terapeutico il recupero dell’integrazione dei vari sistemi per
ritrovare un equilibrio e, quindi, il benessere.
È la disconnessione tra i vari livelli che ci compongono che
comporta un disequilibrio funzionale, un malessere che porta la
persona a vivere sentimenti di angoscia, agitazione, confusione,
congelamento, dolore. Tramite questo lavoro la persona può
ritrovare il suo equilibrio interiore.
Bibliografia
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Stupiggia M (2014), Il counseling biosistemico in Rivista Italiana di
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EMDR (Eye Movement Desensitization)
E.M.D.R. – letteralmente Eye Movement Desensitization and
Reprocessing, che in italiano si può tradurre in Desensibilizzazione
e Rielaborazione attraverso i Movimenti Oculari, è un metodo
psicoterapico ideato nel 1987 da Francine Shapiro, utilizzato per il
trattamento dei disturbi emotivi provocati da eventi traumatici
(calamità naturali, incidenti stradali, terremoti) o da esperienze più
comuni ma comunque stressanti (eventi accaduti nell’infanzia o
nell’adolescenza o altri eventi stressanti).
È un metodo interessante poiché permette a molte persone un
sollievo più rapido ai disturbi emotivi al confronto con le
psicoterapie convenzionali e generalmente dopo una o più sedute
di EMDR i ricordi disturbanti legati all’evento traumatico tendono a
perdere la loro carica emotiva negativa. Generalmente dopo le
sedute EMDR la persona riferisce una riduzione della
sintomatologia per la quale aveva chiesto aiuto allo psicoterapeuta
e riesce a modificare in positivo le valutazioni cognitive di sé.
Che tipo di problematiche possono essere curate con
l’EMDR?
In psicoterapia il metodo EMDR può essere utilizzato con persone
che hanno vissuto un trauma significativo, che soffrono di un
disturbo chiamato PTSD – Post Traumatic Stress Disturb, in italiano
Disturbo Post Traumatico da Stress) o con persone che riferiscono
sentimenti di ansia, attacchi di panico o altri sintomi di iper-arousal,
nei lutti e negli abusi fisici, sessuali o psicologici.
Per approfondimenti si rimanda al sito www.emdritalia.it
Leggi TuttoSono depresso? 8 campanelli di allarme da non sottovalutare
Secondo l’OMS –Organizzazione Mondiale della Sanità- oggi 350 milioni di persone nel mondo
soffrono di depressione e una persona su 20 dichiara di aver avuto in passato almeno un episodio
depressivo. La depressione toglie l’energia, la speranza e la capacità di prendere decisioni in
maniera lucida, rendendo difficile vivere normalmente e serenamente. È importante ricordare sin
da ora che la depressione si cura e se ne esce. Con l’aiuto di un professionista e con la giusta
psicoterapia si può sconfiggere la depressione.
Saper riconoscere i primi segnali di un problema depressivo e rivolgersi repentinamente ad uno
specialista riduce il problema e aumenta le possiblità di risolverlo in tempi brevi. Vediamo insieme
quali possono essere alcuni segnali da non sottovalutare:
– Affaticamento o mancanza di energia: ad ognuno di noi capita la giornata “no” in cui ci
sentiamo più stanchi o meno motivati, ma se questo si accompagna ad un calo dell’umore
o alla mancanza di motivazione ed interesse per vario tempo, allora questo segnale merita
di essere tenuto in considerazione
– Problemi del sonno: se normalmente abbiamo un sonno regolare e iniziamo a soffrire di
insonnia non legata ad uno specifico evento scatenante, questo è un campanello di
allarme. La depressione può presentarsi anche sotto forma di ipersonnia
– Dolori fisici: a volte i sintomi depressivi iniziano a livello corporeo: mal di testa, mal di
schiena, dolori muscolari o addominali
– Modificazioni dell’appetito: la depressione può comportare modificazioni nel nostro
appetito, sia riducendolo che aumentandolo (con conseguente variazione di peso)
– Difficoltà di concentrazione: la depressione spesso intacca alcune funzioni cognitive,
rendendoci meno concentrati e reattivi. Se notiamo qualche differenza in questo campo, se
sentiamo di essere meno attenti o meno concentrati, probabilmente stiamo vivendo dei
sintomi depressivi
– Ritiro sociale: è forse uno dei sintomi più tipici della depressione, che alimenta il problema.
La persona che vive sintomi depressivi non trova più la motivazione e il piacere a stare con
gli altri.
– Tristezza e/o ansia e sintomi emotivi: se ci sentiamo tristi per diverso tempo, se abbiamo
ansia o alterazioni nel nostro sistema emotivo, dobbiamo prendere in considerazione che
sta accadendo qualcosa dentro di noi, e dobbiamo chiedere aiuto
– Sentimenti di vuoto: altro elemento tipico della depressione è il vissuto di fallimento legato
ad un profondo senso di vuoto
Tra i fattori determinanti nel causare la depressione, alcuni autori (come Karasu, 1997), ricordano:
– La vulnerabilità psicologica
– Una precoce mancanza di amore, cura, calore e protezione
– La dipendenza da fonti esterne per il mantenimento dell’autostima
– Sentimenti di colpa e paura relativi alla perdita di amore
Depressione: perché rivolgersi a me:
come psicoterapeuta lavoro da anni con persone che presentano anche sintomi depressivi e
soffrono di depressione. L’approccio di psicoterapia biosistemica, lavorando profondamente sui
vissuti e sulle emozioni risulta essere un approccio valido per la cura della depressione. In questo
percorso la persona che soffre migliora la consapevolezza e l’introspezione, riesce a capire meglio
sé stessa e a modificare le sue risposte depressive a eventi o situazioni di vita angoscianti.