Che pizza, che noia!
A chi non è capitato di sentirsi annoiati di tanto in tanto, di non trovare nulla di interessante da “fare”? La noia è un vissuto che sperimentiamo sin dalla tenera età e che tendiamo a far derivare dalla mancanza di stimoli, dall’ambiente circostante, o comunque da qualcosa che è esterno a noi. È una delle sensazioni più temute dall’uomo moderno, che fa di tutto per non sentire i temuti “vuoti”, purtroppo invano. Non sappiamo che spesso la noia nasce dentro di noi e ci sentiamo annoiati quando siamo sconnessi dal momento presente e da noi stessi e dimentichiamo che è proprio nei momenti di apparente vuoto che si aprono le porte alla creatività, ai nostri talenti.
La noia ci spinge a fuggire, ma spesso la soluzione è stare
Cerchiamo di combattere la noia con agende pienissime, impegni inderogabili e attività imperdibili e cerchiamo costantemente nel mondo esterno qualche stimolo interessante, relegandoci quindi a parte passiva, evitando così di cercare la soluzione dentro di noi. Fintanto che tentiamo di fuggire dalla noia, in realtà rimaniamo ancorati ad essa, e per giunta senza capire che ci troviamo in un circolo vizioso: la nostra mente cercherà sempre più nuovi stimoli, effimeri, non giusti, nel senso che non saranno quelli di cui abbiamo realmente bisogno, e in quantità sempre maggiore…Che frustrazione, che noia! È una battaglia persa in partenza. È decisamente meglio provare ad entrare in contatto con la nostra noia per capire quali sono realmente i nostri bisogni, per ritrovare il centro di noi stessi.
Lasciamo che i bambini si annoino di più
Negli ultimi anni i bambini sono soggetti ad una iperstimolazione: sempre più pieni di attività, di cose da fare, di impegni da onorare tanto che non hanno materialmente il tempo per annoiarsi, e quando capita loro qualche momento “vuoto” (vacanze di Natale, vacanze estive) ecco che non riescono a sviluppare una autoregolazione che permette loro di stare senza necessariamente avere bisogno di altro. Forniamo ai nostri bambini stimoli di qualsiasi genere: tablet, computer, giochi virtuali, iPhone, iPad, attività extrascolastiche, tanto che rischiamo di non permettergli più di trovare la loro vera inclinazione. Per giunta, se i genitori cercano di occupare tutto il tempo libero dei loro figli, allora il bambino non acquisirà mai la capacità di intrattenersi da solo. Sperimentare un pizzico di noia è invece un passo necessario per entrare in contatto con sé stessi e capire quali sono le attività a cui ci si vuole davvero dedicare. Questo è fondamentale per continuare a desiderare e per sviluppare la motivazione essenziale al raggiungimento degli obiettivi.
A questo proposito, era solo il 1993 quando lo psicanalista Adam Phillips scrisse: “La capacità di annoiarsi può essere un risultato evolutivo per i bambini”, e Bertrand Russell nel lontano 1930 dedicò un capitolo del suo libro “La conquista della felicità” al valore della noia. Il filosofo scrisse: “L’abilità di sopportare una vita più o meno monotona dovrebbe essere acquisita durante l’infanzia. I genitori moderni hanno un sacco di sensi di colpa in questo aspetto: offrono ai loro figli troppe deviazioni passive, come spettacoli e dolci, e non si rendono conto di quanto sia importante per un bambino che un giorno sarà uguale all’altro, tranne, ovviamente, per qualcosa di speciale”. Ancora, Russell scrisse: “Una certa capacità di sopportare la noia è quindi indispensabile per avere una vita felice, ed è una delle cose che si dovrebbero insegnare ai giovani. Tutti i grandi libri hanno dei capitoli noiosi, e tutte le grandi vite hanno avuto dei periodi non interessanti.”
Permettere ai bambini di annoiarsi è dunque un modo per avere dei bambini, e quindi degli adulti, indipendenti.
Noia come chiave di accesso alla creatività
Nei momenti “vuoti”, di apparente “noia” in realtà lasciamo la nostra mente libera di viaggiare, favorendo lo sviluppo di soluzioni creative ed estremamente personali. Se ascoltiamo la noia, essa può aiutarci a mettere in moto quei piccoli e grandi cambiamenti fondamentali alla qualità della vita. Ricontattare la noia può quindi essere un’occasione per essere di nuovo protagonisti della nostra vita.
Come cerchiamo di evitare la noia?
- Riempiendoci di impegni
- Cercando di fare tutto e subito, in modo veloce
- Uso di droghe e alcolici
- Ricerca di esperienze forti
- Continuo contatto con l’esterno
- Continuo distacco con noi stessi (evitare il più possibile di rimanere soli)
Le conseguenze di questo modo di agire prevedono la perdita di libertà di azione e di scelta (si fanno le cose sulla base della paura e non del desiderio), con il risultato che rischiamo di annoiarci molto di più e molto più in fretta. Eccoci ancora alle prese con il famoso circolo vizioso!
Ecco cosa possiamo fare:
- Ridurre gli impegni
- Provare ad annoiarci un po’ una volta ogni tanto
- Dare valore a quello che facciamo
- Provare a contrastare un po’ il “pilota automatico”: portiamo avanti il nostro rapporto di coppia senza troppa convinzione, magari per la paura di restare soli?
- Impegnarci a dare il meglio di noi nella situazione attuale senza aspettare la situazione ideale
- Cambiare la nostra routine a partire dalle piccole cose: se la nostra vita è una sequenza di giorni sempre uguali e nulla ci stimola più, può essere utile cambiare la nostra routine quotidiana. Per esempio, se fate sempre colazione di corsa, bevendo un caffè in fretta, prendetevi il tempo di fare una colazione a regola d’arte.
La soluzione vincente contro la noia è essenzialmente imparare ad essere pienamente presenti nella propria realtà e nella propria vita.
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